Lucente presenta la sua collezione di lampade caratterizzate da un design allo stesso tempo semplice e di carattere: a cominciare da Amak: una serie di lampade con struttura in alluminio nella forma a tronco di cono, dove parte superiore del paralume presenta delle fessure a raggiera che danno particolarità al carattere semplice e lineare dell’oggetto.
lampade
Berlino, la lampada di Zava attenta agli sprechi
Berlino è una lampada da interno che vuole rendere omaggio (da qui il nome) ai vecchi lampioni di Berlino. Èstata questa l’ispirazione di Franco Zavarise, designer e fondatore di ZAVA – Officine Italiane Design, che ci racconta di essere rimasto colpito, durante un suo viaggio nella città tedesca, da queste lampade pubbliche così semplici eppure così espressive.
Planet di Foscarini, la lampada sferica in tessuto
Planet di Foscarini nasce dalla volontà di superare una sfida: creare una lampada in tessuto dalla forma sferica, completamente vuota e senza telaio all’interno. Una sfida vinta grazie alla continua sperimentazione e all’instancabile esplorazione del mondo dei materiali da parte di Foscarini che ha dato vita a una forma pura, leggera, che sembra sfuggire alla legge di gravità e unisce la tecnologia più avanzata all’unicità del “fatto a mano”.
Heron di Bilumen, una lampada da tavolo di dedign
Heron è una delle proposte vincenti di Bilumen, azienda Made in Italy nata a Milano agli inizi del Novecento e specializzata nella progettazione e realizzazione di lampade da interni. Heron, lampada da tavolo disegnata dal designer italiano Enrico Azzimonti, è l’interpretazione grafica bidimensionale delle classiche lampade tecniche da tavolo.
Mistral Moooi, la lampada ventilatore
Stanchi del caldo che da settimane ci affligge? Moooi propone la propria idea di ventilatore, con la doppia funzione di ventilatore. Il risultato, per la precisione, è frutto del designer Marcel Wanders che ha ideato Mistral, una lampada dotata di pale. Pale che non cercano affatto di mimetizzarsi con il soffitto.
Lampade Slamp
All’interno dell’architettura domestica l’uomo ricerca le sensazioni che il mondo organico gli suscita. Un esempio può essere quello di un pavimento in legno, oppure quello di un tavolo o di un mobile restaurato, che senza dubbio rientrano in nei temi della contemporaneità e della sostenibilità. Queste caratteristiche arricchiscono il design di Slamp, che ha saputo creare un’armonia perfetta tra i materiali naturali e l’Opalflex ed il Cristalflex. Così come dice il suo fondatore e attuale presidente Roberto Ziliani, Slamp è un’azienda di puro design che si muove alla velocità della luce. La continua ricerca dell’evoluzione rende Slamp un marchio giovane e generatore di tendenze.
Lampade e luci: Artù di Carlo Tamborini
Quando si parla di lampade la creatività non è mai troppa, anche perchè si tratta di complementi d’arredo indispensabili che al tempo stesso possono dare carattere e stile ad un ambiente semplice. In questo caso il noto designer Carlo Tamborini si è davvero superato, creando per il noto brand Modo Luce una collezione di lampade chiamata Artù. Il nome è veramente azzecato perchè a ben guardare, questa serie di lampade da sospensione, da terra o da tavolo, è tutta ispirata al mondo medievale dei cavalieri e delle loro antiche armature di metallo, un’idea davvero innovativa in tema di arredamento, che sembrerebbe dare vita ad una lampada dal sapore retrò mentre invece il risultato è un oggetto estremamente moderno in cui l’idea dell’armatura è soltanto un punto di partenza per l’ispirazione.
Midsummer Light, un lampadario vestito di fiori
L’uomo moderno ha perso il contatto con la natura, ma cerca sempre nuovi modi per inserirla anche all’interno dei contesti più improbabili. E’ una vera e propria cascata di fiori e di abbagliante fogliame della foresta il lampadario Midsummer Light, ideato dal designer Tord Boontje per Artecnica. Con la sua struttura semplice ma molto decorativa, è in grado di dare carattere anche agli ambienti con arredamento molto semplice.
Lampada Oled: il futuro dell’illuminazione domestica
C’era una volta un mondo in cui nella case si faceva luce con le candele. Poi i fratelli Edison hanno cambiato quel mondo inventando un bulbo di vetro che come per magia si illumina con il clic di un interruttore. Quei bulbi primitivi si fulminavano ogni due per tre, consumavano molto e la luce non era un granchè. Quel mondo sembra già molto lontano ma lo sarà ancora di più con la diffusione delle lampade Oled (Organic Light-Emissing Diodes) che stranamente, non hanno neanche più l’aspetto delle lampadine.
Come organizzare la zona pranzo
Che sia parte della cucina o che sia un altro ambiente separato, sicuramente la zona pranzo va gestita e organizzata in maniera accurata. Il rischio sennò è che tavolo e sedie sembrino troppo fuori posto rispetto ad un ambiente che li accoglie con difficoltà, mentre invece l’effetto ottimale a cui si dovrebbe puntare è la perfetta integrazione. Cosa molto più semplice se il tavolo e le sedie sono inserite all’interno della cucina e quindi ne condividono lo stile. Ma come fare se la zona pranzo in questione si trova in un altra stanza?
Soggiorno in and out
Nelle case che lo consentono, il soggiorno può non essere solamente una zona all’interno della casa ma uno spazio confortevole e rilassante posizioanto su un grande terrazzo o nel giardino. Per i fortunati che hanno spazio a disposizione, esistono delle soluzioni pensate per stare fuori, grazie all’uso di materiali che li rendono resistenti praticamente a qualsiasi clima. I nuovi arredi per giardini e terrazzi si prestano a creare piacevoli aree di relax anche in casa, secondo una concezione più articolata dell’abitare, dove i confini tra esterno e interno sono meno rigidi. Cosa serve dunque per avere un soggiorno out perfetto?
A come Abat-jour: un cult dell’arredamento sempre di moda
Nasce virtualmente alla fine dell’800 e potremmo dire che la sua data di nascita è il 21 ottobre 1879 quando Edison accende la prima lampadina e nelle case dei borghesi comincia a diffondersi un nuovo alter ego della candela. Via la fiammella calda ma purtroppo poco duratura e spazio ad una lampada che con la sua forma panciuta si acciambella sul tavolo diffondendo una luce morbida che invita al relax. Il successo mediatico dell’abat-jour però arriva con la canzone omonima di Vittorio De Sica, che durante gli anni ’20 diffonde “la sua luce blu” e la fa diventare l’oggetto cult di un’epoca. Tanto che le stesse note faranno da sottofondo ad un celebre spogliarello firmato da Sophia Loren e Marcello Mastroianni nel film Ieri, oggi, domani (1963) e faranno dell’abat-jour una lampada anche un pochino maliziosa.