Forse non tutti conoscono quello che viene chiamato “stile shabby chic”, nato negli anni ’80 ed ideato dalla designer Rachel Ashwell: questo termine deriva dall’unione di shabby che significa trasandato (o usurato) e chic. Questo stile nasce dall’esigenza di recuperare vecchi mobili e di dare vita ad ambienti che siano il più possibile “amichevoli” ed accoglienti. Nello stile shabby chic i colori predominanti sono quelli chiari: dal bianco all’avorio fino ad arrivare al crema. Si possono trovare (ma vanno usati con estrema cautela ed attenzione) anche tinte forti come il rosso e il nero.
Scopo primario dello shabby chic è quindi quello di far rivivere un vecchio mobile dandogli anche una nuova collocazione, una funziona diversa rispetto a quella che aveva in origine; nello shabby chic vengono sapientemente mescolati vecchi oggetti e nuovi in maniera elegante, raffinata senza appesantire la stanza.
Inoltre, in questa che potremmo definire come “una filosofia di vita” siamo noi a dare “nuova vita agli oggetti”, noi con la nostra creatività e la nostra buona volontà. In questo modo quando qualcuno ci dirà: “Che bello questo mobile! Ne vorrei uno identico!” Dove l’hai preso?“, noi potremo rispondere con un pizzico di orgoglio: “Era della mia bisnonna ed io l’ho aggiustato!”
Nello shabby chic saranno le ammaccature e le screpolature del mobile a renderlo un oggetto misterioso e perchè no, anche “pieno di fascino”.