Secco Sistemi è ai vertici della produzione dei sistemi per le facciate e i serramenti in metalli evoluti come acciaio zincato, acciaio inox, acciaio corten e ottone. L’azienda, emblema dell’eccellenza del Made in Italy, mette insieme progettisti italiani e internazionali ed è presente all’EXPO 2015 in diverse strutture e Padiglioni.
Cos’hanno in comune David Chipperfield, Renzo Piano, Tadao Ando, Tobia Scarpa, Massimiliano Fuksas, Marco Casamonti e Paolo Portoghesi? La scelta degli infissi Secco per le opere di restauro del patrimonio storico o per nuove ed emblematiche costruzioni.
Secco Sistemi è riuscita d imprimere un segno distintivo all’EXPO 2015 curando diversi angoli e padiglioni con i suoi precisi ed eleganti involucri di metallo, legno, vetro e ceramica costruiti con tecnologie sostenibili e reversibili. Per esempio è firmato da questa azienda italiana l’EXPO Gate di fronte al Castello Sforzesco di Milano. Si tratta della porta simbolica di accesso all’esposizione universale progettata dallo Studio Scandurra, costruito da Stahlbau Pichler sfruttando i materiali di Secco Sistemi.
Per quanto riguarda i padiglioni possiamo prendere ad esempio quello del Bahrain, progettato dall’architetto olandese Anne Holtrope e dal paesaggista Anouk Vogel. Alla fine dell’esposizione questo padiglione sarà smontato, trasportato e ricostruito in un paese mediorientale al fine di diventare parte di un giardino botanico. È stato costruito sfruttando 360 pannelli prefabbricati in calcestruzzo biancho, curvi e piani, che evocano forme raffinate dell’architettura tradizionale. Ogni apertura, le porte e le finestre fisse sono state realizzate dai Fratelli Ronchetti usando prodotti di Secco Sistemi.
Un altro padiglione che ha sfruttato i prodotti di quest’azienda italiana è quello brasiliano. Il Padiglione del paese sudamericano accoglie porte e finestroni in acciaio corten realizzati con il sistema EBE 65 da parte del serramentista Ferrari Gianantonio. Il Padiglione del Brasile in generale è stato progettato a Mosae Studio con Arthur Casas Studio e l’Atelier Marko Brajovic.
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