Quanto è importante la cappa in cucina? Molto più di quello che si pensa in realtà: questo elemento non deve essere considerato solo per la sua estetica ma soprattutto per la funzione di aspirazione che assolve.
E’ per questo motivo che spesso eseguire una scelta corretta in tal senso è molto impegnativo. Se si acquista una composizione già “pronta” di solito la cappa segue lo stile del resto del mobilio ed è costruita in modo standard. Se si ha il bisogno di comprarla ex novo, slegata dal resto, la scelta diventa decisamente più complessa: basta pensare a quante tipologie di cappa è possibile incontrare nel mercato. Esse possono essere: a isola, a parete, da incasso, sotto-pensile, ad angolo, a scomparsa e a soffitto.
La prima cosa da fare quando ci si approccia alla scelta di una cappa da cucina è senza dubbio quella di verificare che possegga le caratteristiche tecniche obbligatorie che questo strumento deve avere. Nello specifico si parla di capacità di aspirazione ed efficienza energetica: soprattutto la prima deve essere sempre proporzionata alle dimensioni dell’ambiente dove verrà posizionata e la sua frequenza d’uso.
Come regolarsi quindi? Per prima cosa essa deve essere tanto grande quanto grande è il piano cottura: essa deve essere in grado di aspirare e ripulire tutta l’aria “affetta” dall’atto del cucinare, riuscendo a gestire i fumi in modo semplice e corretto. Questo significa che larghezza e profondità devono coincidere più o meno con ingombro presentato dai fuochi mentre la lunghezza può variare a seconda del foro di scarico.