Sotto il profilo architettonico l’EXPO è stato sfruttato come momento si sperimentazione dell’architettura e dell’impiego di materiali. Il vetro è stato ampiamente plasmato per dare vita a padiglioni molto spettacolari. Si sono testate diverse soluzioni. Ecco le più belle.
È vero che spesso ci si concentra sul padiglione del singolo Stato o su quello collegato ad un’istituzione ma offrendo all’EXPO uno sguardo più ampio scopriamo che il vetro è stato davvero sfruttato in più di un Padiglione. L’uso maggiormente gradito che di questo materiale è stato fatto, è firmato dall’Azerbaikan che ha realizzato tre sfere che rappresentano la biodiversità del Paese. La biosfera era il concept intorno al quale si è concentrato il Paese.
Il padiglione dell’Azerbaijan è stato ideato, progettato e realizzato da Simmetrico in collaborazione Arassociati, iDeas e AG&P, sfruttando materiali tradizionali dell’Azerbaigian, come il legno, lavorato in modo innovativo, e abbinato a materiali universali come il vetro e il metallo.
Facendo un zoom sul vetro utilizzato scopriamo che si tratta del vetro Planibel Linea Azzurra di AGC Glass Europe, che è stato utilizzato per le sfere, le parti piane della facciata e i parapetti interni. Prodotto esclusivamente in Italia.
Un altro padiglione che ha sfruttato in modo intensivo le proprietà del vetro è il Padiglione del Belgio dove si vedono due vetri BIPV di AGC Glass Europe che incorporano celle fotovoltaiche o una pellicola organica, che ricoprono la parte meridionale della cupola geodetica e il tetto del padiglione.
Il vetro e la sua capacità di mettersi al servizio del risparmio energetico, sono cruciali anche nel Padiglione Italia dove la stratificazione della facciata fatta di un vetro a bassa emissività e di una seconda pellicola esterna in fibrocemento, consente maggiore efficienza all’edificio.