Reinventa i jeans dismessi, il designer italiano Luca Gnizio, con un progetto chiamato ForOCEANJeans per una linea di sedute e panchine.
La sua collezione di design nasce dalla riflessione intorno al difficile smaltimento e riciclo dei jeans, unendo in un unico progetto creativo un principio etico ecologico e una forte vocazione sociale. I pezzi infatti sono stati realizzati da associazioni sociali che riuniscono diversamente abili e disoccupati, dando nuova linfa non solo ai jeans abbandonati, ma anche ad una comunità di lavoratori che fatica a trovare impiego.
Pezzo della storia della moda e simbolo che si è tramandato per anni, di territorio in territorio, il sempre verde jeans è anche un tessuto che per trattamenti e lavorazioni subite, diventa difficile da smaltire. Gnizio ne ha ricavato l’idea per una gamma di sedute totalmente smontabili e in ferro.
Si tratta di sistemi altamente flessibili che permettono di variare dimensioni e modalità di utilizzo. Infatti aggiungendo delle traverse di maggiore lunghezza è possibile ottenere da una semplice sedia, una comoda panchina di dimensioni adatte sia a bambini che ad adulti.
La strutture portante è realizzata con l’impiego di tondini in ferro da edilizia mentre sia schienale che piano seduta sono interamente prodotti dall’assemblaggio e cucitura di scarti di jeans. Materia oltretutto nota per la sua ottima resistenza nel campo delle stoffe.
Le cromie del jeans, dovute ai lavaggi, ma anche all’usura stessa del tessuto, accostate tra loro, definiscono un interessante gioco visivo. Con le molte sfumature di blu, Gnizio offre la sensazione di sedersi su una superficie increspata dalle onde marine. Non a caso questa suggestione è un dichiarato intento di riduzione dello spreco d’acqua da parte delle aziende che lavorano nel settore.
Una linea di ecodesign, etico e consapevole che dimostra come da una difficoltà pratica, attraverso la creatività e la ricerca, possano nascere soluzioni intelligenti.
Foto | Luca Rossi, ForOCEANJeans