We love Italy, We made Italy, Matteograssi racconta il design italiano

Nella stagione degli innamorati, Matteograssi dedica un excursus al made in Italy, presentando cinque progetti a cura dei designer che collaborano con l’azienda, per riaccendere la passione intorno al prodotto italiano.

Questo viaggio intorno al design affronta il conflitto irrisolto che da sempre caratterizza il rapporto tra italiani e Italia. Se è vero che il nostro paese è riconosciuto all’estero per le sue potenzialità indiscusse e il made in Italy è considerato un marchio di garanzia e affidabilità, non è altrettanto certo che questa sia la stessa lettura applicata dagli italiani.

E’ sulla dinamica amore-odio che viaggia il sentimento degli italiani verso il paese, di cui riconoscono le bellezze ma non senza lasciarsi sopraffare dalla sfiducia ispirata dai difetti e dalle problematiche. Il made in Italy invece è la chiave di lettura per comprendere le eccellenze di un paese che va amato nelle sue contraddizioni e che proprio dalle sue radici ha saputo ricavare una risorsa in continua evoluzione.

Matteograssi si fa portavoce di questo messaggio pregno di significato e racchiuso nello slogan “We Love Italy, We Made Italy”, presentando il talento contemporaneo attraverso alcuni progetti scelti che hanno fatto la storia dell’azienda.

Si parte da Orfeo, il tavolo con gambe rivestite in pelle e ideato da Matteo Nunziati, per arrivare ad Elisa, la seduta in pelle e cuoio opera di Luigi Massoni, interamente realizzata a mano. Il racconto prosegue con la straordinaria comodità di Nirvana, il divano firmato Franco Poli, e poi  Medusa, intima e seducente seduta di Piero Lissoni fino a concludere con il raffinato Trium di Stefano Bigi, dedicato agli amanti del dettaglio.

I cinque progetti simbolo della filosofia aziendale, attenta alle tradizioni, ma con lo sguardo sempre rivolto al futuro, raccontano un made in Italy che è patrimonio immateriale unico ed irripetibile, in cui il saper fare coincide con il saper essere. Ciò che ne definisce l’esclusività è infatti il know how, trasmissibile ma non vendibile, che nasce dalla combinazione di valori e significati in cui il fattore umano è la risorsa prima.

Matteograssi ci ricorda che, con creatività e competenza, i prodotti made in Italy hanno la straordinaria capacità di raccontare la storia della “mano pensante” che li ha generati. E’ una qualità che non ha bisogno di essere spiegata, ma si comunica da sé attraverso l’oggetto finito e sempre riconoscibile, in grado di stabilire un rapporto di fiducia con l’acquirente e affermarsi nel mondo come marchio di eccezionalità.

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