Climatizzatori: tutto quello che c’è da sapere

Fresco d’estate, caldo nelle stagioni intermedie, sempre con il giusto livello di umidità: fissi o portatili, i nuovi climatizzatori permettono di ottenere il massimo comfort con consumi sempre più contenuti. La maggior parte degli impianti di climatizzazione residenziale è realizzata con apparecchi split, composti cioè da unità interne ed esterne collegate tra loro. La definizione di monosplit, dualsplit o multisplit fa riferimento al numero di elementi interni che compongono il sistema. Dal punto di vista tecnologico, l’evoluzione dell’elettronica ha permesso di differenziare le funzioni degli apparecchi, adattandole a esigenze personalizzate. Temperature e umidità sono regolate in modo da avere un clima omogeneo che riproduce il più possibile una condizione naturale di fresco. Grazie a specifici dispositivi è stato inoltre possibile ridurre notevolmente i consumi. Tanto che un multisplit recente in classe di efficienza energetica A ha un assorbimento che non supera, in genere, i 3 kW normalmente previsti per l’utenza domestica.

Monosplit o multisplit, quale scegliere? Se la vostra abitazione è in fase di ristrutturazione può convenire la scelta di un multisplit con più unità interne (fino a 4) collegate a un unico apparecchio esterno; in altri casi, un monosplit con la propria singola unità esterna per ciascun ambiente da climatizzare può ridurre l’entità dell’intervento. La valutazione della soluzione più pratica, efficace ed economicamente vantaggiosa deve essere fatta dal tecnico in fase di progettazione dell’impianto.

Dove si posiziona l’unità esterna? E’ l’elemento più voluminoso e rumoroso dell’impianto. In condominio di installa di solito sul balcone o in facciata sotto la finestra. In quest’ultimo caso è opportuno informare gli altri proprietari o l’amministratore: di solito i vincoli sissistono solo nel caso di edifici storici o ubicati in zone centrali.

Gli  interventi necessari. Oltre ai collegamenti elettrici, tra l’unità interna e l’esterna occorre predisporre due condotti in rame che viaggiano paralleli: all’interno circola il gas refrigerante (in entrata e in uscita); un altro condotto in plastica serve per l’evacuazione della condensa. L’impianto si può realizzare sotto traccia nel muro o con canaline di plastica.

Quale manutenzione richiedono i filtri? I filtri consentono di trattenere polveri e altre impurità presenti nell’aria (anche batteri). Molti apparecchi sono dotati di diversi livelli di filtraggio per trattenere anche le particelle più sottili. Durante il funzionamento i filtri si saturano e vanno quindi periodicamente lavati o sostituiti. E’ anche opportuno che un tecnico ne effettui la verifica all’inizio di ogni stagione.

Photo Credit| Elio De Martino

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