Come illuminare il portico? La bella stagione porta coloro che possiedono questa porzione di casa a viverla in modo più intenso rispetto al resto dell’anno e questo presuppone, ovviamente, che la stessa possa contare sulla giusta quantità di luce.
Quel che è possibile immediatamente far notare è che quasi sempre, soprattutto per grandi porzioni di spazio, una sola fonte di illuminazione non è sufficiente, soprattutto se si ha il desiderio di poter sfruttare al top tutto il portico con diverse attività. Questo ovviamente significa dover differenziare le fonti luminose, tentando però allo stesso modo di contenere l’impatto ambientale e di mantenere una logistica il più possibile facile da gestire.
Per portici dalle misure contenute si può puntare su tre differenti tipologie di illuminazione: quella classica da lampadina con tanto di lampadario, un neon o led. In tutti i casi il costo è contenuto, i lavori brevi e l’effetto estetico immediato. Ma va ripetuto: questa tipologia di soluzione è adatta per spazi ristretti il cui raggio di azione limitato della fonte luminosa è sufficiente. Quando gli spazi sono ampi, come già anticipato, bisogna procedere ad una differenziazione. In questo caso sono diverse le possibilità che si hanno. Si possono sfruttare delle luci a parete per illuminare la parte più vicina all’entrata dell’abitazione e addirittura delle ghirlande di luci a bulbo per illuminare il resto. Soprattutto se si opta per uno strumento del genere, a livello estetico le possibilità diventano innumerevoli.
Basti immaginare “lampadari” simili a lanterne cinesi oppure decorati finemente giocando su materiali come il vetro. Unico consiglio: se la zona deve rimanere illuminata a lungo meglio evitare le lampade di carta.