E’ già da qualche tempo che lo stile giapponese sta conquistando l’attenzione degli italiani, spesso con singoli complementi d’arredo, talvolta con makeover intensi. Oggi vogliamo parlare di due mobili in particolare: il tansu ed il toshi.
Si tratta di due elementi molto caratteristici dell’arredamento giapponese considerabili perfetti per entrare a fare parte anche di abitazioni squisitamente occidentali: questo perché pur creando del contrasto con il resto del mobilio riescono a dare vita ad un insieme eclettico che funziona senza dover per forza modificare l’intero aspetto della stanza. Non tutti sono pronti ad un completo cambiamento d’approccio: questi due complementi d’arredo possono aiutare a dare nuova verve alla casa con pochissimo sforzo.
Il tansu è essenzialmente una cassettiera zen non legata ad una forma ben precisa ma senza dubbio pensata per poter contenere praticamente ogni cosa utile per la vita domestica. Sotto il nome di tansu infatti vengono riconosciuti tutti quei mobili minimalisti privi di gambe che possono essere poggiati al pavimento come se fossero cassoni o bauli ma dotati di cassettiere. Non sono esteticamente risultano essere molto piacevoli, ma soprattutto in salone ed in cucina possono rivelarsi davvero utili. Per quanto possa essere possibile puntare su tansu con ante che si aprono frontalmente, il consiglio è quello di puntare sul mobile tradizionale.
Il toshi è un’altro mobile fantastico dell’approccio minimal giapponese all’arredamento. Esso è un vero e proprio “contenitore” formato da diversi moduli, sempre essenziali perfetti esteticamente: possono essere con o senza piedini e le linee essenziali esaltano il suo aspetto, dando particolare lustro alle ante decorate con disegni geometrici.
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