Le piastrelle diamantate o bisellate erano molto utilizzate un tempo nell’ambito dell’arredamento, soprattutto nei primi periodi del 1900: esse divennero famose proprio per l’utilizzo che ne veniva fatto come rivestimento delle pareti delle stazioni della metropolitana. Dove utilizzarle ora?
Essenzialmente, soprattutto se riconsiderate come vintage in base all’uso che se ne faceva durante la Belle Epoque, le stesse possono divenire un elemento portate di bagni e cucine ma allo stesso tempo anche di zone da giorno eclettiche e non tradizionali. La maggior parte delle aziende di ceramiche le offre come uno dei principali strumenti di rivestimento e per questo le mette a disposizione in molte dimensioni e colori. Il termine piastrella diamantata, lo ricordiamo, deriva dal fatto che sui quattro lati presenta un rilievo che le dona una somiglianza e una riflettere della luce simile all’effetto del diamante.
Forma ed effetto tridimensionale ovviamente variano a seconda del produttore. Il consiglio maggiore è quello di scegliere il formato di piastrella rettangolare a listello: in questo modo è possibile creare tantissimi effetti di luce particolari puntando sui rilievi geometrici. Esse si adattano perfettamente ad essere utilizzate nello stile minimal moderno che in quello industriale ma vintage. Si può puntare sul monocromatico o sul contrasto: basta semplicemente scegliere l’effetto che più si desidera.
Esse sono perfette in bagno ed in cucina, soprattutto in toni pastello, ma non è da disdegnare nemmeno una colorazione vivace che possa giocare con l’occhio dell’osservatore rendendo l’ambiente frizzante al punto giusto. E se si è abbastanza coraggiosi, si può trasformare anche una parete della living room in qualcosa di speciale.