16 dicembre 2015, scadenza per il pagamento della TASI

Il 16 dicembre sarà ricordata come la scadenza dell’ultima TASI visto che il Governo Renzi ha abolito la tassa sulle abitazioni principali a partire dal 2016. Chiaramente è stata abolita la TASI fatta eccezione per case di lusso e castelli. Mentre gli italiani aspettano di conoscere quel che sarà delle tasse sulla casa, si stanno arrovellando per capire come calcolare il saldo della TASI che dovrà essere versato comunque entro il 16 dicembre 2015. Il problema c’è perché non tutti i comuni avevano comunicato le aliquote in occasione della prima scadenza. Quindi a giugno è stata calcolata la TASI con le vecchie aliquote e il saldo si dovrà calcolare con le nuove.

Anche sul saldo, comunque, ci sono dei ritardatari. Come spiega Il Fatto Quotidiano:

sul saldo Imu e Tasi c’è lo spettro di 844 Comuni ritardatari che non hanno deliberato le aliquote in tempo. Ora la legge prevederebbe che in questi casi si usassero i valori del 2014. Ma le amministrazioni non ci stanno a perdere l’ultimo tesoretto a disposizione prima della cancellazione definita della Tasi e confidano in un emendamento inserito nella Stabilità che rende valide le aliquote adottate dai Comuni entro il 30 settembre, purché siano state pubblicate sul sito delle Finanze entro il 28 ottobre. Ma il ministero dell’Economia non ha ancora dato indicazioni sulla loro applicabilità.

La TASI non risparmia gli inquilini delle case che dovranno pagare la propria quota di tributo (tra il 10 e il 30% del totale a seconda delle delibere comunali) e l’aliquota prevista è quella “per gli altri immobili”. La restante parte è invece pagata dal proprietario, che non ha l’obbligo di comunicare all’inquilino la quota dovuta o versarla per suo conto. Al di sotto dei 12 euro non bisogna versare nulla.

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